i disagi dei viaggiatori

I disagi dei viaggiatori? Si potrebbe scriverci un libro! Dopotutto viaggiare non è mai semplice. Anche quando si organizza un viaggio nei minimi dettagli e particolari, che sia di lavoro o di piacere, possono sempre verificarsi problemi e intoppi di vario genere.

Quali sono i principali disagi dei viaggiatori? Noi abbiamo fatto una classifica dei cinque più comuni e… più temuti!

5- No wifi, noN partO

Iniziamo con il disagio un po’ meno debilitante ma comunque molto fastidioso per i viaggiatori: la connessione wifi. Ormai qualsiasi tipo di struttura (hotel, ristorante, locale, aeroporto) o mezzo (treno, aereo) ne è dotata. Il disagio deriva semmai dalla qualità. Agganciano e illudono il viaggiatore con “wifi gratuito” ma solo dopo la quarta autenticazione riusciamo finalmente a connetterci e ci ritroviamo a navigare con una lentezza snervante e una media di dieci minuti a ogni caricamento pagina o aggiornamento feed. Per fortuna possiamo sempre contare sulla connessione dati o possiamo guardare offline la nostra serie Netflix che abbiamo scaricato prima di partire.

4- Carica.. d’ansia!

Potrebbe minare tutto il viaggio perché significherebbe privarsi di una delle principali fonti di intrattenimento e costringerci (addirittura!) alle relazioni sociali face to face: la batteria scarica. Si riconoscono facilmente i viaggiatori colpiti dall’Ansia da batteria scarica, disturbo individuato da LG nel 2016 (proprio così!). Quando la power bank è nel cassetto del comodino, l’illuminazione a zero già ci ha fatto perdere una diottria e neanche la modalità aereo è più sufficiente per evitare l’inevitabile, il pensiero fisso del viaggiatore è solo uno. Ancor prima di soddisfare il bisogno di caffeina, il viaggiatore è in cerca di una presa elettrica. Dopotutto, è comprovato da studi e ricerche che la batteria scarica è causa di liti e rotture sentimentali (“non mi rispondi da ore, cosa stai facendo?”), disagi lavorativi (“dove hai archiviato quella pratica che mi serve subito?”), scomparsa di persone (“era la prima o la seconda a destra per la stazione?”).

3- Vicini, troppo vicini

Saliamo in pole position e saliamo in treno. Di fronte a noi il lungo viaggio che ci riporterà finalmente a casa dopo una giornata estenuante di riunioni e incontri. E arriva lui. Lo notiamo subito perché è già al telefono e la sua voce ha già raggiunto un livello di decibel vicino all’inquinamento acustico. Tentiamo di occupare con nonchalant il posto vicino al nostro con la borsa, ma non facciamo in tempo. Si siede proprio di fianco a noi e la nostra tortura ha inizio. Non c’è libro, musica, conversazione telefonica che ci possa salvare. Ascolteremo, senza volerlo, dell’ultima litigata con il partner, della discussione avuta perché la toelettatura del barboncino è stata fatta male e dell’indigestione per colpa del nuovo sushi in centro. Scenderemo da quel treno sicuramente più ricchi: di pazienza e autocontrollo, per aver ascoltato sofferenti un fiume di notizie di cui non ci interessava davvero nulla.

2- Mamma, mi hanno perso il bagaglio!

Guadagna il secondo posto lo smarrimento del bagaglio. I nostri vestiti migliori, i contratti di lavoro già firmati, i carinissimi souvenir che volevamo portare alla mamma: persi. Questo disagio spinge il viaggiatore ad attraversare le stesse fasi del dolore. Dopo una preliminare negazione (“no, non può essere il mio bagaglio”), scatta una rabbia incontrollata contro la compagnia aerea che ci spinge a promettere le peggiori recensioni su TripAdvisor. Segue la fase di negoziazione (“Se lo ritrovano giuro che scrivo una recensione alla compagnia su TripAdvisor da far impallidire la concorrenza”), quella di depressione, quando realizziamo davvero che forse non rivedremo più la nostra valigia e infine l’accettazione. La prossima volta bagaglio a mano, definitivo.

 1- “Ci scusiamo per il disagio”

Al primo posto lui, il disagio più grande per ogni viaggiatore. Ci attende nei nostri incubi, aspetta paziente e minaccioso per presentarsi nelle giornate più sbagliate: l’“annuncio ritardo”. Con una variabilità tra i 10 e i 120 minuti, questo tipo di disagio colpisce e terrorizza soprattutto i poveri pendolari dei treni. Ma lo stesso discorso vale per i voli. La particolarità di questo disagio è quella di avere anche un pro level: l’annuncio “cancellazione treno” o “cancellazione volo”. E così capiamo già come andrà la nostra giornata. Ci ritroviamo ad aspettare, in aeroporto, senza neanche un libro da leggere perché era nel bagaglio che ci hanno smarrito. Con a fianco un tizio che sta raccontando a tutta la sala i suoi problemi intestinali, senza neppure il telefono a distrarci perché la batteria è scarica (e il caricatore era in valigia). E dire che il wifi lì prendeva bene.

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